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PIU’ RISPETTO PER I NOSTRI MALATI ANZIANI

Di Marisa Melis

Quotidiano Sardegna del 10 marzo 2012

Leggevo oggi un articolo (quotidiano nazionale) che riguarda gli anziani ricoverati in RSA (Residenze Sanitarie Assistite).

Rette altissime là dove l’assistenza lascia molto a desiderare.

Oggi si vive molto di più, non certamente bene perché le malattie come Parkinson, demenza senile, Alzhaimer, ictus ecc. colpiscono gran parte degli anziani che diventano disabili e molte volte non possono essere curati in casa.

L’Italia in campo internazionale è ai primi posti per l’uso delle sponde di protezione per il letto e la cinghia di contenzione che blocca il paziente dalla vita in giù, lasciandogli poco spazio per i movimenti e obbligandolo a stare supino. Questa posizione per chi ha avuto problemi ed è allettato è una vera tortura (ve lo posso assicurare per averlo provato per mesi), perciò, perché contenere una persona se non ha fratture alle vertebre? Stare innumerevoli ore in contenzione crea situazione di stress incredibili in persone cognitivamente a posto, figuriamoci in un anziano disabile. Trovo che sia di una cattiveria inumana. Altissimo numero di anziani con piaghe da decubito e uso eccessivo di farmaci calmanti.

Le rette nelle RSA sono altissime ed allora perché i proprietari non investono di più in personale?

Ho letto sempre in questo articolo che siamo tra le ultime nazioni per quanto riguarda la terapia del dolore applicata sugli ospiti di queste strutture. Si parla ancora di un altissima percentuale di anziani che sono incontinenti. Certo è molto più semplice mettere un pannolone che rispondere alle richieste dell’anziano che ha necessità di essere accompagnato ai servizi igienici. Così anche le persone che hanno il controllo degli sfinteri ecc., adottando il pannolone perdono queste funzioni importanti per la loro autonomia e la loro dignità.

Poche opportunità ricreative vengono offerte a queste persone che logicamente sprofondano nell’abisso del nulla.

Rette altissime, certo non bastano le misere pensioni e gli accompagnamenti a meno che uno non sia detentore di una grossa pensione (poche persone le percepiscono). Là dove non arriva la pensione dovrebbe contribuire il Comune di residenza, ma sento sempre più spesso che molte volte dicono ai familiari che devono provvedere loro a pagare le rette “sempre e comunque”. Capisco che i Comuni abbiano problemi economici ma non mi sembra che sia proprio come vogliono far credere.

Tanto da dire, il rispetto per questi nostri anziani non deve saltare fuori, solo quando qualche telecamera ben piazzata, lo filma. E’ vergognoso!

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